lunedì 10 ottobre 2011

Il Rottamatore


Da poco ho finito di leggere un libro. E voglio osare dicendo che è uno di quei libri che vanno letti. In questo periodo in maniera particolare.

Credo, però, che racchiuda una questione che potrebbe essere di attualità in ogni momento storico.

Mai come oggi gli italiani avvertono la distanza che li separa dalle istituzioni.

Ma forse ‘’istituzioni’’ è una parola un po’ troppo tecnica e quindi meglio dire: mai come oggi gli italiani avvertono la distanza che li separa dalla politica. Lo dimostrano i dati dell’astensionismo. A Napoli, ad esempio, durante l’ultima tornata elettorale, la metà degli aventi diritto al voto non è andata a votare al ballottaggio. Il neosindaco è stato sì eletto con oltre il 60% dei consensi, ma quel oltre 60% è il 60% della metà degli aventi diritto al voto.

Mai come nell’ultimo periodo gli italiani hanno deciso di non scegliere i propri rappresentanti non avendo, non vedendo, non potendo scegliere un’alternativa valida all’attuale maggioranza di governo.

Il libro si chiama ‘’Fuori!’’ ed è stato scritto da un tal Matteo Renzi. Sindaco del Partito Democratico. Governa una città chiamata Firenze. Ha vinto le primarie contro un candidato riconducibile a un certo Massimo Dalema.

Il messaggio che vuole lanciarci è chiaro: ricostruire un centrosinistra credibile, con delle idee valide e soprattutto con dei nuovi protagonisti.

E’ chiaro di come un centrosinistra credibile possa formarsi oggi soltanto attraverso lo strumento delle primarie, le quali permettono ai cittadini di scegliere i propri candidati. Io aggiungo che le primarie dovrebbero essere il punto di partenza per tutte le competizioni elettorali.

E’ chiaro che delle idee valide non possono essere costituite solo da critiche all’attuale maggioranza di governo. Critiche che non bastano ad acquisire consensi. Bisogna proporre un progetto. Di centrosinistra. Non un inciucio.

Ed è chiaro di come i nuovi protagonisti non possano essere chi siede al Parlamento da più di due legislature. La politica ha bisogno di volti nuovi. E in questo lo statuto del Partito Democratico può esserci d’aiuto quando dice che dopo due legislature bisogna ritirarsi. Ma è una di quelle regole talmente fatte bene che nessuno le rispetta.

‘’L’attuale classe dirigente del Paese ha già avuta la propria possibilità di cambiare le cose. Qualcosa è stato fatto, per carità. Nessuno ha il diritto di dipingere con una visione manichea e ideologica tutto il passato. Ma è constatazione palese, evidente agli occhi della stragrande maggioranza dei cittadini, comunque la pensino, chiunque votino, che questa generazione ha sprecato il proprio colpo in canna.’’

Renzi sta passando alla storia come il Rottamatore del Partito Democratico. Ma ci tiene a precisare che ‘’quell’espressione non è un inno al giovanilismo senza cervello, ma la fisiologica esigenza di un ricambio in Parlamento’’.

Ovviamente, consiglio questo splendido libro come punto di partenza per una nuova stagione politica.

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