venerdì 6 aprile 2012

È FINITA LA SECONDA REPUBBLICA


Umberto Bossi in comizio durante Tangentopoli

Ieri è finita la seconda repubblica. Con le dimissioni di Bossi,
incomprensibili dal punto di vista acustico, ma comprensibili
dal punto di vista politico, si chiude o si sta chiudendo un ciclo.
Quello che ormai tutti chiamano il famoso ventennio populista.
Inevitabile il paragone delle vicende attuali con la mai passata
fase di Tangentopoli; il periodo più buio della storia politica
italiana. Che di certo, però, non inizia nel famoso 1992.
Inizia nel 1992 perché, a detta di un membro dell’allora pool di mani
pulite  ‘’prima di allora non c’erano le condizioni’’…
Si avvia a conclusione un’altra fase, quella dei partiti personali.
Purtroppo o per fortuna, ma sicuramente per dispiacere di
qualcuno che la prima cosa a cui pensare è stata quella di far
stampare il proprio nome all’interno del simbolo dei partiti: vedi i
vari Casini, Vendola, Fini.
L’idea del partito personale è tramontata, sta tramontando con il
passare di questi giorni. Non si può pensare che si possa parlare di
progetto a lungo termine se questo progetto finirà nel momento stesso
in cui uscirà di scena il suo ideatore. Perché così sta accadendo.
E per ultimo, ma forse questa fase richiederà ancora un po’ di tempo
prima di volgere definitivamente a termine (termine che potrebbe
essere quello delle amministrative del 6 e 7 maggio prossimo, dopo
il quale una buona parte dell’attuale classe dirigente, sempre che
così la si possa identificare, sarà ‘’fatta fuori’’), l’utilizzo dei movimenti
politici come mezzo di libero accesso e sfogo agli interessi personali.
In contrapposizione a quello che dovrebbe essere la politica vera ovvero
l’anteporre ai propri interessi quelli collettivi. Un film già visto, ma che
aveva una trama diversa. Diversamente dal 1992 oggi si ruba per sé.
E chissà che non fosse stato meglio un nuovo 1992. Forse in più ne
avrebbero goduto. Ma forse no, meglio cambiare o rinnovare.